Animali domestici in ufficio: perchè no?

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Le aziende sono sempre più alla ricerca di sistemi economici per rendere le ore lavorative il meno stressante possibile. Nel corso del tempo gli uffici si sono popolati di sedute ergonomiche, di ampie vetrate stile acquario e hanno iniziato a introdurre il cosiddetto casual Friday.

E poi sono comparsi cucine sempre più ampie, zone ristoro, spazi fumatori e in alcuni fortunati casi anche palestre, asili nido o biblioteche.

Si tratta, però, di soluzioni che richiedono metri quadrati e che, soprattutto nelle grandi città, costano non poco.

Per questo motivo si cercano soluzioni “individuali”, a basso costo ma ad impatto elevatissimo. Ve ne cito qualcuna: yoga in ufficio, massaggio individuale alla scrivania, meditazione. Ed ora sempre più spesso si parla di aziende aperte agli animali da compagnia.

Come sempre, sono gli americani ad aver aperto la strada: alcuni grandi marchi hanno iniziato già qualche anno fa con i Pet Friday, durante i quali i dipendenti possono portare con loro i propri animali da compagnia.

Vista la difficoltà di socializzazione di alcune specie la casistica si riduce quasi sempre ai soli cani. Vi immaginate il gatto della vostra vicina di scrivania che litiga con l’iguana di un altro collega?

Prima di introdurre questa abitudine, è importante che l’azienda si dia delle regole e che le faccia rispettare.

Eccone 4, in generale:

  1. Definire quando – giorno e orari – è fattibile e chi può avere accesso al programma.
  2. Far portare in azienda solo gli animali in buono stato di salute e, preferibilmente, con tutte le vaccinazioni a posto.
  3. Valutare bene se ci sono dipendenti che hanno allergie o paure specifiche.
  4. Delimitare le zone di accesso agli animali nel rispetto dell’igiene generale.

All’interno degli uffici in cui sono stati portati gli animali, si sono registrati unaminore tensione nei gruppi di lavoro, una maggiore collaborazione tra colleghi e toni della voce più contenuti. Meno stress e più produttività,quindi.

Uno dei miei vecchi capi portava il suo labrador ogni tanto in ufficio, un altro, invece, ha permesso a me di portare il mio. E quando il mio cane è entrato per la prima volta è successa una cosa incredibile: il collega super burbero e mai garbato con nessuno lo ha visto, si è intenerito e dopo soli 5 minuti l’ho ritrovato per terra con il cane che gli saltava addosso. Mai vista una persona più felice. Dopo questo episodio, interagire con lui è diventato molto più semplice.

Oggi, quando lavoro da casa il mio cagnone è sempre sotto la mia scrivania e non potrei avere compagno migliore.

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